martedì 1 marzo 2011

VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE 2/3 MARZO 2011



TRAMA DEL FILM VALLANZASCA - GLI ANGELI DEL MALE: 

1985. Vallanzasca Renato, matricola 38529H, nato a Milano il quattro maggio 1950, è rinchiuso in una cella di isolamento nel braccio di rigore della casa circondariale di Ariano Irpino. La sua propensione per il crimine si era rivelata sin da bambino quando, a nove anni, con la sua piccola banda libera una tigre da un circo. Così piccolo, ha già la stoffa del leader. Gli altri ragazzini, Enzo, Giorgio e Antonella, la "sorellina" venuta da Napoli, pendono dalle sue labbra. E quella prima ragazzata, che gli apre le porte del carcere minorile, segnerà la sua strada per sempre. Una volta uscito, dai piccoli furti nel quartiere passerà in rapida escalation alle rapine, ai sequestri di persona, agli omicidi. Renato Vallanzasca diventa "il boss della Comasina"

USCITA CINEMA: 21/01/2011
REGIA: Michele Placido
SCENEGGIATURA: Michele Placido, Kim Rossi Stuart, Antonio Leotti, Toni Trupia,Andrea Leanza, Antonella D'Agostino
ATTORI: Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Gaetano Bruno, Francesco Scianna, Paz Vega, Moritz Bleibtreu, Federica Vincenti, Lino Guanciale, Nicola Acunzo, Stefano Chiodaroli, Giorgio Careccia, Monica Barladeanu, Gerardo Amato,Paolo Mazzarelli, Lorenzo Gleijeses, Marica Gungui, Adriana De Guinn
FOTOGRAFIA: Arnaldo Catinari
MONTAGGIO: Consuelo Catucci
MUSICHE: Negramaro
PRODUZIONE: Cosmo Production, 21 Century Fox Italy, Fox International Productions, Babe Films
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: Italia 2011
GENERE: Drammatico
DURATA: 125 Min
FORMATO: Colore 
VISTO CENSURA: VM14




SCHEDA E TRAMA DEL FILM DA: WWW.COOMINGSOON.IT







LO SPETTACOLO SI SVOLGERA' PRESSO IL TEATRO CINEMA BUSNELLI, VIA DANTE 30, DUEVILLE
MERCOLEDI' ORE 21
GIOVEDI' ORE 15, ORE 20,30


martedì 22 febbraio 2011

TAMARA DREWE 23/24 FEBBRAIO 2011







TRAMA DEL FILM TAMARA DREWE: 
Quando deve vendere la casa di famiglia dopo la morte di sua madre, Tamara Drewe torna nel paesino del Dorset in cui è cresciuta, creando scompiglio nella piccola comunità. L’adolescente sgraziata di un tempo è diventata una conturbante femme fatale, che ovunque vada lascia dietro di sé una scia di invidie, passioni e pettegolezzi.





USCITA CINEMA: 05/01/2011
REGIA: Stephen Frears
SCENEGGIATURA: Moira Buffini
ATTORI: Gemma Arterton, Dominic Cooper, Luke Evans, Tamsin Greig, Roger Allam,Bill Camp
FOTOGRAFIA: Ben Davis
MONTAGGIO: Mick Audsley
MUSICHE: Alexandre Desplat
PRODUZIONE: Ruby Films, BBC Films, WestEnd Films
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Gran Bretagna 2011
GENERE: Commedia
DURATA: 111 Min
FORMATO: Colore 2.35 : 1


SCHEDA E TRAMA DEL FILM DA: WWW.COOMINGSOON.IT







LO SPETTACOLO SI SVOLGERA' PRESSO IL TEATRO CINEMA BUSNELLI, VIA DANTE 30, DUEVILLE
MERCOLEDI' ORE 21
GIOVEDI' ORE 15, ORE 20,30




Je vous salue, Marie 22 febbraio 2011

Je vous salue, Marie
Jean-Luc Godard

                       

Francia/Svizzera, 1984.

Attori: Myriem Roussel, Thierry Rode, Philippe Lacoste, Manon Andersen, Malachi Jara Kohan, Juliette Binoche, Anne Gautier, Joan Meyssen.
Durata: 72 min
Colore: colore
Audio: Sonoro
Genere: Commedia drammatica
Regia: Jean-Luc Godard
Sceneggiatura: Jean-Luc Godard
Lingua: Francese








Trama:Marie, una giovane benzinaia fidanzata con Giuseppe, un tassista, riceve una visita di Gabriele, accompagnato da una bambina, che le comunica che presto diventerà madre. Sorpresa, Maria risponde che "non conosce alcuna persona e che pertanto questa notizia le appare assurda". Eppure, senza concorso d'uomo, Maria è incinta. Incredulo è Giuseppe e anche arrabbiato, incredulo è il ginecologo che visita Maria. La ragazza è vergine ed insieme è madre. Gabriele interviene in modi piuttosto bruschi per far comprendere a Giuseppe che deve abbandonare ogni umana gelosia e proteggere con religioso sentimento d'amore il mistero che si è realizzato in Maria. Il bimbo nasce, cresce e se ne va per la sua strada. Ormai Maria ha compiuto la sua missione, come ironicamente le dice Gabriele: "Je vous salue Marie" e potrà d'ora in poi essere come tutte le altre donne, usare liberamente della sua sessualità, dopo essersi ribellata a un Dio che esige troppo da lei.



Recensione: Se il precedente film poteva ancora dirsi una Carmen trasportata ai giorni nostri, qui non abbiamo più una storia classica attualizzata, nonostante certe vistose modernizzazioni come l'arrivo dell'arcangelo Gabriele in aereo o il viaggio a Betlemme in auto. Sono semmai due storie compenetrate, o meglio ( e più godardianamente) una storia che si divide in due, che può essere interpretata in modo sacro e profano, contemporaneo ed eterno. L'ambiguità del linguaggio né è lo strumento e la spia: l'individuo dell'aereo (o l'angelo) dice al tassista Giuseppe: “Andiamo, perdio!” ed è insieme un'imprecazione quotidiana e la verità della sua missione. Il bambino afferma, “ Io sono colui che è” e l'autodefinizione biblica di Dio sembra una tipica frase di Godard. Quella di Maria è una storia non attualizzata ma davvero attuale, sul solito lago, con le solite auto targate Ginevra, intervallata da situazioni sportive e immagini tv, filmata spesso in maniera semplice e quotidiana, senza la ricerca di bellezza del film precedente. Questo non significa però filmare banalmente o volgarmente, perchè i suoi personaggi sono anche sacri. Godard guarda Maria come Giuseppe, senza toccarla. La mostra spesso nuda, a gambe aperte, le inquadra il pube in dettaglio, senza mai un momento di erotismo. Il corpo che mostra non è quello che serve al sesso, è quello che ha qualche rapporto, misterioso, con l'anima ( mentre a Eva basta mostrarsi nuda un attimo per essere un'altra cosa).
La struttura del film non è più doppia come nei precedenti. Da un lato, semmai, è triplice: la vita e la strana storia dei due ragazzi, la vicenda dello scienziato e di Eva, la catena di immagini della natura, molto più ricorrenti che le marine di Carmen. Dall'altro tutte queste serie si fondono findall'inizio. Le immagini della natura sono simboli, di cui Godard non ha paura, sono il paesaggio della vita, sono elementi del cosmo.




La proiezione si terrà alle ore 21 presso la sala superiore del Centro Arnaldi in Via Rossi 35, Dueville.


lunedì 14 febbraio 2011

UOMINI DI DIO 16/17 FEBBRAIO 2011







TRAMA DEL FILM UOMINI DI DIO: 
Un monastero in mezzo alle montagne aglerine negli anni 1990... Otto monaci cristiani francesi vivono in perfetta armonia con i loro fratelli musulmani. Progressivamente la situazione cambia. La violenza e il terrore integralista si propapagano nella regione. Nonostante l'incombente minaccia che li circonda, i monaci decidono di restare al loro posto, costi quel che costi.










USCITA CINEMA: 22/10/2010
REGIA: Xavier Beauvois
SCENEGGIATURA: Etienne Comar, Xavier Beauvois
ATTORI: Lambert Wilson, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Sabrina Ouazani,Philippe Laudenbach, Jacques Herlin, Xavier Maly, Jean-Marie Frin, Abdelhafid Metalsi, Olivier Perrier, Adel Bencherif
FOTOGRAFIA: Caroline Champetier
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: Francia 2010
GENERE: Drammatico
DURATA: 120 Min
FORMATO: Colore




SCHEDA E TRAMA DEL FILM DA: WWW.COOMINGSOON.IT





LO SPETTACOLO SI SVOLGERA' PRESSO IL TEATRO CINEMA BUSNELLI, VIA DANTE 30, DUEVILLE
MERCOLEDI' ORE 21
GIOVEDI' ORE 15, ORE 20,30



sabato 12 febbraio 2011

Prénom Carmen 15 febbraio 2011

Prénom Carmen
      Jean-Luc Godard

Francia, 1983.
Attori: Maruschka Detmers, Jacques Bonnaffé, 
Myriem Roussel, Cristophe Odent.
Durata: 85 min
Colore: colore
Audio: Sonoro
Genere: Drammatico
Regia: Jean-Luc Godard
Soggetto: Anne-Marie Miélville
Sceneggiatura: Anne-Marie Miélville
Fotografia: Raoul Coutard




Trama:La giovane Carmen che frequenta terroristi ed è ella stessa una "terrorista naturale", chiede allo zio, regista volontariamente recluso in una clinica parigina, l'utilizzo di un appartamento sul mare per girare un film. Seduce e maltratta un poliziotto, progetta una rapina, muore in una sparatoria con la polizia durante una ripresa.



Recensione:
Prénom Carmen, letteralmente prima del nome di Carmen, un archetipo che nasconde una realtà a finzione simbolica, pré-nom, in grado di individuare il Mito e di mettere a nudo un meccanismo di relazioni connotative. Musica e racconto (Bizet e Mèrimèe) hanno fornito uno schema di funzionamento in cui i rapporti di amore, di dolore e di morte si consumano nella continua trasgressione del potere e della sessualità. Godard ha manipolato l’intreccio ha usato la musica dei quartetti beethoveniani come deterrente per infrangere lo schema mantenendo inalterato i rapporti di amore, di dolore e di morte.
Come in Pierrot le fou anche in Prénom Carmen il colore entra prepotentemente dentro la storia, il paesaggio scopre sottilissimi legami, negli interstizi di luce diviene il respiro del mare, che scandisce il ritmo narrativo, l’impenetrabile movimento, che spezza l’emozione improvvisa. Come in Pierrot le fou, il flusso mortale occupa il campo simbolico e riempie di sè il paradigma costruito sulla storia di Carmen e Joseph e della loro follia distruttrice. Godard smonta e rimonta l’archetipo per meglio enunciare quel senso che il testo cela nella sua allusività, il mistero perverso che travolge i due amanti nella pulsione dei sensi, il respiro, l’avventura e l’attesa, l’improvviso stordimento dei due e l’impossibile parlare /parlare per nascondere la tensione alla vista di quel pube, che si offre naturalmente, sono altrettante “entrate” in questa circolazione perversa attorno all’oggetto del desiderio il dolore, la sofferenza, si avverte negli intervalli, in una zona metareale sottolineata dagli slarghi della musica e dallo scontro tra un modo classico di fare cinema (narrativo) e un modo moderno (ellittico). Il codice dell’ironia, nella funzione del film nel film, e del personaggio di Godard interpretato dallo stesso Godard, e dei rituali dei pranzi non consumati, non attenua questo senso doloroso del tragico, lo spettro del destino già realizzato in un itinerario di morte. Lo sguardo si posa sugli oggetti e sui corpi senza mai disperdere la tensione della libido in una visione onirica del simbolico; il senso disperato di questo amore ineluttabile insegue il tracciato funebre di un canto appassionato che Godard avverte con la presenza in campo dei musicisti che eseguono i quartetti di Beethoven (nn. 9, 10, 14, 15, 16) divaricando il significato dell’attesa e del dolore, l’incontro con Carmen durante una rapina (e mai una rapina ha avuto una proposta di finzione così determinata e assoluta) sconvolge il poliziotto Joseph e lo chiude in una solitudine disperata. Il loro amore entra nel regno della favola ma ha breve respiro; il dolore di Joseph occupa lo spazio dell’assenza, nella sopraggiunta imprevista indifferenza di lei. Godard accentua il senso pànico della musica per accedere ai motivi della disperazione, inserisce la visione del mare nelle crepe di una rappresentazione che agisce sulle fasce segrete dell’inconscio. La finzione invade i confini del sogno, cinema e realtà confondono i segnali (il film da farsi e la realtà filmata) in una sorta di avventura ad occhi aperti dove la fuga visionaria oggettivizza l’emozione delle scene d’amore. Godard filma la fisicità di uno stato d’animo attraverso la costruzione dell’immagine e definisce in un gesto rapporti complessi. Così la rabbia e l’impotenza di quel gesto onanista sotto la doccia, crudele requiem, di una sfinitezza dei sensi, dopo Sauve qui peut la vie esemplare oggettivazione della bassa ritualità erotica e Passion, luminosa trasfigurazione della fascinazione del cinema, Prènom Carmen è tra le punte più alte raggiunte da Godard, un’opera intensa nella sua materialità filmica dove il significante diventa soggetto di se stesso in una riscrittura di un testo, che sa essere allo stesso tempo geometrica e appassionante.








La proiezione si terrà alle ore 21 presso la sala superiore del Centro Arnaldi in Via Rossi 35, Dueville.