martedì 22 febbraio 2011

Je vous salue, Marie 22 febbraio 2011

Je vous salue, Marie
Jean-Luc Godard

                       

Francia/Svizzera, 1984.

Attori: Myriem Roussel, Thierry Rode, Philippe Lacoste, Manon Andersen, Malachi Jara Kohan, Juliette Binoche, Anne Gautier, Joan Meyssen.
Durata: 72 min
Colore: colore
Audio: Sonoro
Genere: Commedia drammatica
Regia: Jean-Luc Godard
Sceneggiatura: Jean-Luc Godard
Lingua: Francese








Trama:Marie, una giovane benzinaia fidanzata con Giuseppe, un tassista, riceve una visita di Gabriele, accompagnato da una bambina, che le comunica che presto diventerà madre. Sorpresa, Maria risponde che "non conosce alcuna persona e che pertanto questa notizia le appare assurda". Eppure, senza concorso d'uomo, Maria è incinta. Incredulo è Giuseppe e anche arrabbiato, incredulo è il ginecologo che visita Maria. La ragazza è vergine ed insieme è madre. Gabriele interviene in modi piuttosto bruschi per far comprendere a Giuseppe che deve abbandonare ogni umana gelosia e proteggere con religioso sentimento d'amore il mistero che si è realizzato in Maria. Il bimbo nasce, cresce e se ne va per la sua strada. Ormai Maria ha compiuto la sua missione, come ironicamente le dice Gabriele: "Je vous salue Marie" e potrà d'ora in poi essere come tutte le altre donne, usare liberamente della sua sessualità, dopo essersi ribellata a un Dio che esige troppo da lei.



Recensione: Se il precedente film poteva ancora dirsi una Carmen trasportata ai giorni nostri, qui non abbiamo più una storia classica attualizzata, nonostante certe vistose modernizzazioni come l'arrivo dell'arcangelo Gabriele in aereo o il viaggio a Betlemme in auto. Sono semmai due storie compenetrate, o meglio ( e più godardianamente) una storia che si divide in due, che può essere interpretata in modo sacro e profano, contemporaneo ed eterno. L'ambiguità del linguaggio né è lo strumento e la spia: l'individuo dell'aereo (o l'angelo) dice al tassista Giuseppe: “Andiamo, perdio!” ed è insieme un'imprecazione quotidiana e la verità della sua missione. Il bambino afferma, “ Io sono colui che è” e l'autodefinizione biblica di Dio sembra una tipica frase di Godard. Quella di Maria è una storia non attualizzata ma davvero attuale, sul solito lago, con le solite auto targate Ginevra, intervallata da situazioni sportive e immagini tv, filmata spesso in maniera semplice e quotidiana, senza la ricerca di bellezza del film precedente. Questo non significa però filmare banalmente o volgarmente, perchè i suoi personaggi sono anche sacri. Godard guarda Maria come Giuseppe, senza toccarla. La mostra spesso nuda, a gambe aperte, le inquadra il pube in dettaglio, senza mai un momento di erotismo. Il corpo che mostra non è quello che serve al sesso, è quello che ha qualche rapporto, misterioso, con l'anima ( mentre a Eva basta mostrarsi nuda un attimo per essere un'altra cosa).
La struttura del film non è più doppia come nei precedenti. Da un lato, semmai, è triplice: la vita e la strana storia dei due ragazzi, la vicenda dello scienziato e di Eva, la catena di immagini della natura, molto più ricorrenti che le marine di Carmen. Dall'altro tutte queste serie si fondono findall'inizio. Le immagini della natura sono simboli, di cui Godard non ha paura, sono il paesaggio della vita, sono elementi del cosmo.




La proiezione si terrà alle ore 21 presso la sala superiore del Centro Arnaldi in Via Rossi 35, Dueville.


1 commento:

  1. la trama sembra bellissima!
    e stranamente femminista, per godard, no?
    comunque lo devo vedere

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