martedì 8 febbraio 2011

One plus one 8 febbraio 2011

One plus one
Sympathy for the devil - Jean-Luc Godard


Inghilterra, 1968.
Attori: Anne Wiazemsky, Keith Richards, Mick Jagger, Charlie Watts, Brian Jones, Bill Wyman.
Durata: 95 min
Colore: colore
Audio: Sonoro
Genere: Narrativo
Regia: Jean-Luc Godard
Lingua: Inglese




Trama:Nell'estate del 1968, Jean-Luc Godard si reca in Inghilterra, per filmare i Rolling Stones, simbolo di una nuova generazione di origine piccolo borghese che sta scardinando il modo di pensare e il modo di vivere e sta preparando le basi per una nuova cultura e un nuovo linguaggio. Alle prove musicali degli Stones in studio, si alternano riprese in esterni. Anne Wiazemsky "imbratta" i muri londinesi con le sue scritte contestatrici, simbolo della lotta di emancipazione delle donne. I militanti di Black Power spiegano le ragioni della loro ribellione...





Recensione: La rivoluzione cinematografica di Jean Luc Godard iniziò nel 1967 con La cinese, il primo film in cui il regista mise a fuoco i propri intenti politici trasformandosi in cineasta militante e facendo proprie le tensioni delle rivolte studentesche e dei circoli della gauche parigina.
A questo seguiranno con alterne fortune opere più vicine ad infuocati pamphlet, costruite su associazioni d'immagine, confutazioni della realtà, proclami e confronti: il dialogo venne in buona parte abolito a favore di lunghi interventi senza pause, a catechizzare lo spettatore su sessualità, capitalismo, comunismo, guerra in Vietnam, black power ecc.ecc.
In questo senso La cinese come Weekend-un uomo e una donna dal sabato alla domenica (sempre del 1967) sono profezie apocalittiche che descrivono la vacuità e l'incedere inarrestabile della civiltà dei consumi verso il patibolo.
Le regole formali scosse dalle fondamenta sin dall'esordio di Fino all'ultimo respiro (1960) subirono ulteriori ridefinizioni, che portarono dalla supposta anarchia degli esordi ad un nuovo rapporto tra immagine e sonoro, capace di modificare in modo consistente il messaggio stesso.
Il nuovo cinema di Godard si compone di movimenti lenti e panoramici, lunghi piani sequenza a sostenere brani politici, interviste, scarti e sovrapposizione di messaggi. 
One plus one fu realizzato nel 1968 e traspone le tensioni e le volontà di rottura di quegli anni, l'incoscienza e la necessità di sconvolgere o intaccare gli schemi pre-esistenti, per costruirne di nuovi.
La sovversione è netta non solo a livello percettivo, ma anche e soprattutto dal punto di vista contenutistico, in cui la celebrazione della libera associazione d'idee e del bombardamento mediatico costituiscono il punto di partenza di un'ideale azione di guerriglia contro il sistema capitalista.
Così giornali pornografici s'associano a letture naziste, il romanzo erotico fantapolitico alla celebrazione di presidenti e politici come superstar mentre le scritte sui muri tentano di ribaltare ironicamente la realtà raccontata dai media (… Mao Art, SoVietcong…). 
Il tutto collegato ad arte dalla musica dei Rolling Stones, alle prese con le registrazioni di Sympathy for the devil.
Le riprese degli Stones in studio costituiscono l'unico filo conduttore della pellicola, la loro musica, il rock n roll demonizzato dai benpensanti, è la colonna sonora ideale per le provocazioni di un autore interessato a riscrivere i limiti della rappresentazione cinematografica come Godard.
Fu lui a chiedere specificatamente alla casa di produzione la band inglese come protagonista, lasciando come possibile alternativa i Beatles, rivali di Jagger & Co. solo sulla scena (i quattro di Liverpool saranno comunque filmati durante le registrazioni del White album nel corso dello stesso anno, sintomo di un avvicinamento verso la multimedialità già apparso chiaro durante il Magical Mystery Tour).
I Rolling Stones accettarono di buon grado e sul set non fecero nient'altro che interpretare loro stessi alle prese con il miglior brano della loro carriera, all'inizio di un disumano stato di grazia durato poi per quasi cinque anni (dal 1968 sino ad Exile on main st. pubblicato nel 1972): Sympathy for the devil prese forma di fronte alla camera di Godard, session dopo session, arricchendosi di percussioni, vocalizzi, spunti ritmici ed esplosioni elettriche.
Il clima infuocato del 1968 viene così restituito non solo attraverso i volti dei suoi protagonisti, ma per mezzo della musica che lo accompagnò, sintetizzata in un amplificatore al massimo volume ed in un compiaciuto inno al diavolo.
Il piacere della creazione e la consapevolezza dell'importanza di un brano come Sympathy for the devil è evidente nelle smorfie di Jagger come nella teatralità di Richard (già perfetto al primo assolo, quando il pezzo era ancora lontano dalla sua forma definitiva), nella precisione di Watts come nell'apparente inutilità di Wyman ed ancora negli echi di Brian Jones che di lì a poco sarebbe scomparso, prima dalla pellicola (arresto per possesso di marijuana durante le riprese) e poi dalla vita del gruppo.
La logica con cui Godard riprende gli Stones è la medesima di One plus one, movimenti lenti e circolari, che tendono a nascondere la macchina da presa invitando lo spettatore a perdersi nelle immagini e nei suoni sino a condurlo sull'orlo di una nuova percezione, dilatata nel tempo, in cui il set diviene parte integrante della scena. 
Esattamente come nell'allucinata sequenza conclusiva su una spiaggia semideserta, tra guerriglieri e rivoluzionari, gru e carrelli, con il suono saturo di elettricità dei Rolling Stones a raccontare il 1968 senza bisogno di ulteriori, retoriche, spiegazioni.






La proiezione si terrà alle ore 21 presso la sala superiore del Centro Arnaldi in Via Rossi 35, Dueville





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