martedì 25 gennaio 2011

Pierrot le fou 25 gennaio 2011

Pierrot le fou
- Il bandito delle ore 11 -
- Jean-Luc Godard


Francia, Italia 1965.
Attori: Jean-Paul Belmondo, Anna Karina,Graziella Galvani, Roger Ditoit, Hans Meyer.
Durata: 110 min
Colore: colore
Audio: Sonoro

Genere: Drammatico
Regia: Jean-Luc Godard
Soggetto: Jean-Luc Godard
Sceneggiatura: Jean-Luc Godard
Fotografia: Raoul Coutard




Trama: Ferdinand, uomo sposato stanco della famiglia e degli amici borghesi, e Marianne, membro di una banda di delinquenti capitanata da un misterioso fratello, si ritrovano dopo cinque anni e dopo aver ucciso un mercante d'armi, scappano sulla Costa Azzurra, rifugiandosi su una spiaggia solitaria. La coppia vive di caccia e pesca, Ferdinand si dedica alla lettura, mentre la donna escogita trovate per sfogare la sua smania di vivere. Ma questa vita non fa per Marianne e tra i due esiste una radicale incomunicabilità, più forte del sentimento d'amore che li tiene vicini. Lascia Ferdinand, poi torna, chiedendo all'uomo di aiutarla per un colpo. Ferdinand accetta, ma la nuova azione gli dimostra l'abbandono da parte della donna che ha un nuovo compagno. Ferdinand stesso uccide entrambi e dopo essere sfuggito alla reazione degli altri sicari, si ucciderà, con la speranza di trovare in un altro mondo la possibilità di un'unione autentica con la donna amata.




Recensione: Nella presentazione per la stampa di Pierrot le fou, girato nell'estate del 1965 cosi rapidamente da consentirne la partecipazione alla Mostra di Venezia dello stesso anno, Godard dice, per gioco ma non troppo, che Pierrot è un piccolo soldato che scopre con disprezzo che bisogna vivere la propria vita, che la donna è donna e che in un mondo nuovo bisogna fare bande a parte per non trovarsi all'ultimo respiro. Capolavoro degli anni sessanta, Pierrot le fou, uscito in Italia con l'assurdo titolo Il bandito delle ore undici e con vari tagli e normalizzazioni, riassume e conclude effettivamente tutta la filmografia godardiana precedente. Esso vuole essere l'erede, o l'ultimo residuo, di personaggi e storie che non sono quelli di Godard né solo quelli del cinema e delle sue grandi coppie di amanti in fuga. Il film vuole rievocare e rinnovare tutta una tradizione immensa ma che riesce a non essere malriposta né fastidiosa, nascosta com'è dietro a un piccolo film d'amore.
Qualsiasi sinossi non riuscirebbe però a rendere conto della varietà e quantità d'incontri, episodi, digressioni che si accavallano in quello che è stato definito un film-caleidoscopio, individuando con ciò la sua struttura libera e frammentaria che la vivacità cromatica delle sue immagini. Pierrot le fou radicalizza più di ogni film precedente la frammentazione e la dissoluzione della continuità narrativa e ogni suo momento può essere luogo d'inserzione dell'altro e dell'eterogeneo: riflessioni e citazioni, sentenze e gag, digressioni e prelievi da ogni zona dell'immaginario. Ma la ricchezza del film convive con la sua leggerezza, con gli spazi vuoti, gli indugi, i tempi dilatati.
Tutto si è svolto come una specie di happening, ma controllato e dominato. Detto questo, si tratta di un film del tutto inconscio. Non sono mai stato così inquieto prima delle riprese, non avevo nulla, proprio nulla, o meglio avevo soltanto il libro oltre a un certo numero di ambienti, e sapevo che la storia si sarebbe svolta al mare.”





A CAUSA DEL MAL FUNZIONAMENTO DEL DVD, LA PROIEZIONE PURTROPPO AVRA' SOTTOTITOLI IN INGLESE.
CI DISPIACE DI QUESTO DISGUIDO.

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